SKU, Stock Keeping Unit: cos’è e perché è così importante

SKU

Che cos’è il codice SKU?

SKU deriva dall’acronimo inglese Stock Keeping Unit. cioè, unità di mantenimento delle scorte di magazzino. Lo SKU è un codice alfanumerico, ovvero composto da lettere e numeri, che identifica un prodotto specifico in vendita (solitamente noto come “la più piccola unità di vendita”).
I codici SKU sono strutturati in maniera da includere le informazioni più rilevanti per catalogare e ubicare il prodotto a livello interno (ad esempio prezzo, marca, genere, packaging, taglia, colore, dimensione ecc.). Sono contenute anche informazioni utili ad agevolare la comunicazione tra magazzino e retailer.

Esempio di SKU

Immagina di essere un imprenditore di un’azienda che vende abbigliamento. Hai affidato a NTL Express la gestione del tuo magazzino. Tra i vari capi in giacenza ci sono dei pantaloni verdi da donna. modello 4355, taglia 36. Per identificare l’articolo in modo univoco in magazzino, assegniamo a questo articolo un codice speciale chiamato SKU. In questo caso, il codice potrebbe essere PANT-4355-VRT-36. Ogni parte del codice fornisce un’informazione precisa:

  • PANT: ci dice che si tratta di pantaloni.
  • 4355: è il modello specifico.
  • VRT: indica il colore verde.
  • 36: è la taglia.

Grazie a questo codice, possiamo facilmente trovare questo capo nel nostro magazzino e distinguerlo da tutti gli altri articoli. Tutti i pantaloni verdi, modello 4355, taglia 36, avranno esattamente lo stesso codice SKU, indipendentemente da dove si trovino.
Oltre alle caratteristiche del prodotto, questo codice registra la posizione di ciascun articolo lungo tutta la catena di fornitura.

Come generare i codici SKU per la tua attività?

Sebbene ogni azienda abbia la libertà di progettare i propri codici SKU, è consigliabile attenersi ad alcune raccomandazioni per garantire la loro efficacia.

In primo luogo, è importante tenere conto della tipologia di prodotti che vendi e delle loro caratteristiche essenziali. Inoltre, è necessario valutare per quali scopi specifici vuoi utilizzare il riferimento SKU, come la tracciabilità dell’inventario, la gestione del magazzino, la facilitazione di cambi e resi, l’organizzazione delle varianti di prodotto e così via.

Una volta chiarite queste informazioni, si può passare alla progettazione del formato del codice SKU, seguendo alcune regole fondamentali:

  1. Lunghezza: i codici dovrebbero essere il più brevi possibile, solitamente composti da 4 a 8 caratteri e mai oltre le 16 cifre.
  2. Caratteri: il codice deve essere alfanumerico, evitando caratteri speciali, simboli e spazi. È consigliabile utilizzare un font che non crei confusione tra numeri e lettere simili. Si possono includere trattini o caratteri di sottolineatura per separare i gruppi di caratteri che rappresentano i dettagli del prodotto (come modello, colore e taglia).
  3. Comprensibilità e semplicità: il riferimento dovrebbe essere facilmente comprensibile e avere un significato chiaro per l’intero team aziendale.
  4. Unicità e assenza di duplicati: ogni “unità di vendita più piccola” deve avere un codice SKU unico, senza sovrapposizioni con altre varianti del prodotto, per garantire una tracciabilità efficace e report di vendita accurati.

Seguendo queste raccomandazioni possiamo progettare un sistema di codici SKU efficace e adatto alle tue esigenze specifiche.

Tipi di SKU nel magazzino

I codici SKU (Stock Keeping Unit) possono assumere diverse forme e caratteristiche a seconda delle esigenze specifiche dell’azienda e dell’utilizzo previsto. Possiamo individuare le seguenti principali tipologie di SKU:

SKU semplice: È il tipo più elementare di SKU, identificando un singolo prodotto senza tenere conto di variazioni come colore o dimensioni. Un esempio potrebbe essere “SMOOTH-002”.

SKU con attributi: Questo tipo di SKU include informazioni sugli attributi del prodotto, come colore, dimensione, stile, ecc. Un esempio sarebbe “SMOOTH-XL-ORANGE-002”.

SKU gerarchico: Viene utilizzato per organizzare i prodotti in una gerarchia, particolarmente utile per magazzini con un’ampia gamma di articoli. Un esempio potrebbe essere “PALLETTIZZAZIONE-LISCIO-XL-ARANCIONE-002”.

SKU combinato: Quando un prodotto viene venduto in pacchetti o bundle, questo tipo di SKU identifica la combinazione specifica di prodotti. Un esempio potrebbe essere “PACK001-SMOOTH-002 x3 + SMOOTH-025 x2”.

Questa varietà di formati SKU ti consentirà di adattare il sistema in base alle tue esigenze di gestione dell’inventario, organizzazione dei prodotti e processo decisionale.

Implementando in modo efficace un sistema SKU, puoi migliorare l’efficienza operativa, ridurre i costi e fornire un servizio ai tuoi clienti più soddisfacente, grazie ad un maggiore controllo delle giacenze e alla maggiore visibilità sui prodotti.

Il rischio della SKU Proliferation: una nuova sfida per le aziende di logistica

La gestione logistica moderna deve affrontare sfide sempre più complesse, con l’obiettivo di aumentare l’efficienza operativa impiegando il minor numero di risorse possibile. A esacerbare questa pressione concorrono da un lato la necessità di consegnare i prodotti in tempi rapidi, e dall’altro l’esigenza di intraprendere la transizione verso l’omnicanalità.

La combinazione di questi fattori porta inevitabilmente a un aumento del numero di referenze presenti nei magazzini, introducendo nuove sfide nella gestione delle scorte. Tuttavia, questo scenario può comportare anche un rischio significativo: quello della “SKU Proliferation”, ossia la proliferazione incontrollata delle referenze.

Il rischio di SKU Proliferation non va sottovalutato, poiché un maggior numero di referenze comporta inevitabilmente costi di gestione dell’inventario più elevati o, nei casi peggiori, la saturazione degli spazi di stoccaggio. Esistono tuttavia tecniche efficaci per arginare questo pericolo, come la triangolazione dell’indice di rotazione, l’analisi ABC e l’applicazione del principio di Pareto.

L’obiettivo è essenzialmente duplice: da un lato, ridurre o eliminare le referenze obsolete, e dall’altro, ottimizzare la mappatura del magazzino in funzione della rotazione degli articoli più richiesti. Considerando che l’80% delle vendite si concentra sul 20% dei prodotti, risulta fondamentale “fare pulizia” di tutti quegli articoli che rappresentano solo una spesa inutile e non generano un adeguato ritorno.

Adottando un approccio strategico e proattivo alla gestione delle referenze, le aziende possono mitigare efficacemente il rischio di SKU Proliferation, massimizzando l’efficienza operativa e la redditività del magazzino.

A onor del vero, questo genere di decisioni va preso prioritariamente in funzione di strategie di vendita. Esiste infatti un motivo per cui alcuni prodotti basso rotanti sono inseriti nella lista articoli, uno di questi è la differenziazione rispetto alla concorrenza.
Se vuoi scoprire come possiamo supportarti nella realizzazione di un sistema SKU efficace per il tuo magazzino, CONTATTACI!

I codici SKU, EAN e UPC: in cosa differiscono?

In aggiunta al codice SKU (Stock Keeping Unit), esistono altri acronimi comunemente utilizzati per l’identificazione dei prodotti, come UPC (Universal Product Code) ed EAN (European Article Number). Vediamo in cosa differiscono questi codici:

Caratteristiche SKU UPC EAN
Formato Alfanumerico, lunghezza variabile (8-12 caratteri consigliati) Numerico, 12 cifre Numerico, 13 cifre
Origine Definito dall’azienda Stati Uniti Europa
Codice a barre No Si Si
Regolamentazione Definita dall’azienda Standard internazionale GS1 Standard internazionale GS1
Informazioni riflesse Caratteristiche del prodotto (colore, modello, taglia, ecc.) Produttore e prodotto Produttore, prodotto, origine
Utilizzo Uso interno all’azienda Uso universale Uso universale

In sintesi:
SKU: Codice alfanumerico di lunghezza variabile, definito autonomamente da ogni azienda per identificare le caratteristiche specifiche dei propri prodotti all’interno dell’organizzazione. Non include un codice a barre.
UPC: Codice numerico di 12 cifre, con codice a barre, utilizzato principalmente negli Stati Uniti per identificare produttore e prodotto.
EAN: Codice numerico di 13 cifre, con codice a barre, utilizzato a livello internazionale (in particolare in Europa) per identificare produttore, prodotto e origine.

Mentre lo SKU è un codice interno all’azienda, UPC ed EAN sono codici standard a livello internazionale, regolamentati dall’organizzazione GS1, e pertanto vengono utilizzati lungo l’intera catena di approvvigionamento e nella logistica distributiva.
Ecco come si presenta una configurazione completa di SKU e codice a barre:

configurazione SKU e codice a barre

I vantaggi di un sistema SKU efficace per la tua attività

I principali vantaggi di un sistema SKU efficace sono i seguenti:

  • Un buon sistema SKU ti permetterà di sapere in ogni momento se hai disponibilità di un prodotto specifico nel tuo magazzino. E senza dover andare sugli scaffali per accertarsene.
  • Questa velocità nella gestione dei prodotti in stock si traduce direttamente in una migliore esperienza per l’utente finale.
  • La tracciabilità è una delle grandi sfide nella gestione di tutto l’inventario. Utilizzando questo codice SKU puoi tracciare i prodotti e avere report dettagliati anche in tempo reale.
  • L’utilizzo dei codici SKU migliora anche le strategie predittive di un’azienda e serve ad analizzare le tendenze. Report più dettagliati e una tracciabilità impeccabile ci aiuteranno, tra le altre cose, a sapere quali prodotti sono più venditi, la loro stagionalità, e quando è previsto un nuovo picco di vendite.
  • Con questi codici SKU la probabilità di errore è ridotta. Se cerchi una scarpa di taglia 41, ti sarà molto più difficile confonderla con lo stesso modello di taglia 40.
  • Migliorano inoltre la logistica e facilitano un sistema di spedizione più economico, efficiente e sostenibile, poiché i movimenti dei prodotti sono più controllati.
  • Un’applicazione efficiente di questi codici può aiutare a risparmiare sui costi (il che a sua volta significa un aumento del margine di profitto).
  • Quando si tratta di e-commerce, l’uso degli SKU renderà più semplice mostrare ai consumatori i suggerimenti di acquisto. Questo codice permette di raggruppare i prodotti in base a tratti comuni, aspetto di cui i negozi sfruttano per analizzare i gusti e le esigenze dei clienti. Sicuramente questo ti suona familiare: “Guardi queste scarpe marroni ma non ti convincono? Non preoccuparti, qui ti mostriamo altre scarpe marroni che abbiamo anche in stock. E cosa ne pensi di questa cintura abbinata?”

Come ottimizzare la gestione degli SKU nel tuo magazzino

Se stai implementando il sistema di codifica SKU (Stock Keeping Unit) nel tuo magazzino o ti senti sopraffatto dalla proliferazione delle referenze, esistono alcune best practice che possono aiutarti a ottimizzarne la gestione.

Semplificazione dei numeri SKU: L’obiettivo principale dovrebbe essere limitare il numero complessivo di SKU, per ridurre il rischio di errori dovuti alla confusione. Mantieni solo le referenze più vendute o quelle che generano il maggior profitto. Questa razionalizzazione porterà a una diminuzione dei costi di stoccaggio e di gestione del magazzino.

Implementazione di un ERP o un WMS: L’adozione di un sistema ERP (Enterprise Resource Planning) o di un WMS (Warehouse Management System) può essere di grande supporto nella gestione degli SKU.
Questi sistemi informatici possono:

  • Generare automaticamente nuovi codici SKU quando vengono aggiunti nuovi prodotti o varianti.
  • Tenere traccia in tempo reale della disponibilità di ogni articolo a magazzino.

Configurazione di un sistema di archiviazione ottimizzato: Un layout di stoccaggio efficiente semplifica notevolmente il prelievo degli articoli. Ecco alcune opzioni da considerare:

  • Metodo ABC: Categorizzazione degli articoli in classi (A, B, C) in base al volume degli ordini, posizionando i prodotti più richiesti più facilmente raggiungibili.
  • Metodo FIFO (First In, First Out): Priorità agli articoli più vecchi, indicato per prodotti deperibili.
  • Metodo LIFO (Last In, First Out): Gli articoli più recenti sono i primi ad uscire, per una rotazione rapida.

Adottando queste best practice, potrai gestire in modo più efficiente il sistema di codifica SKU nel tuo magazzino, riducendo i costi e migliorando l’organizzazione complessiva.

Conclusioni
Lo SKU è, quindi, uno strumento fondamentale per la gestione dell’inventario di magazzino e l’identificazione dei prodotti in modo univoco all’interno di un’azienda commerciale e/o logistica. Tali codici non sono standardizzati, ma devono essere creati sulla base delle esigenze specifiche dell’ azienda.

Per implementare un sistema di codici SKU bisogna conoscere quali dati sono importanti per la nostra azienda, per i nostri clienti e fornitori.

Mediante il codice SKU riuscirai a gestire efficacemente l’inventario/giacenze, accrescendo l’efficienza operativa, migliorando l’esperienza per il cliente, ottimizzando le strategie aziendali e i costi.

Ecco perché gli SKU sono diventati così essenziali nella gestione delle giacenze di magazzino per molte aziende commerciali e per gli ecommerce.

Vuoi scoprire come migliorare l’efficienza del tuo magazzino? Contattaci e avrai risposte concrete.

Condividi:

Articoli correlati